Pagine

venerdì 17 aprile 2020

Recensione del libro '' Uomini contro la mafia di Vincenza Ceruso ''



Titolo: Uomini contro la mafia 
Autore : Vincenzo Ceruso 
Costo ebook: 1.99
Costo cartaceo: 9.90
Lunghezza delle pagine: 353 

Trama: 

 Da Boris Giuliano a Carlo Alberto Dalla Chiesa,
 da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino: storia degli uomini in lotta contro la criminalità organizzata
Uomini contro la mafia è la storia di una resistenza anomala. Una resistenza che inizia con la nascita della consorteria mafiosa 
e prosegue fino ai giorni nostri. È la storia di uomini che hanno speso la propria vita affinché la mafia potesse essere sconfitta e che, 
troppo spesso, sono caduti per difendere le istituzioni democratiche di un Paese distratto e irriconoscente. 
Servitori dello Stato e uomini di Chiesa, esponenti della società civile e dirigenti di partito, imprenditori e sindacalisti:
 personalità diverse unite dallo stesso destino. Da Emanuele Notarbartolo a Libero Grassi, da Joe Petrosino a Carlo Alberto Dalla Chiesa,
 da Salvatore Carnevale a Pio La Torre, da Peppino Impastato a don Giuseppe Puglisi, da Paolo Giaccone a Giovanni Falcone
 e Paolo Borsellino: i loro ritratti compongono un’epopea unica nel mondo occidentale. Percorsi individuali che
 si intrecciano in maniera originale, perché Uomini contro la mafia non mette in scena il cammino di eroi solitari, 
ma racconta il tentativo di dar vita a «un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, 
che tutti abituasse a sentire il fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza,
 della contiguità, e quindi della complicità» (Paolo Borsellino).

Recensione: 

Faccio una piccola premessa: non si tratta di un romanzo, ma di un saggio storico, nel quale viene descritta la mafia siciliana 
citandone gli omicidi illustri. Tra questi troviamo soprattutto uomini delle forze dell'ordine, ma anche qualche pentito. 
Fin dagli inizi del novecento Cosa Nostra si è espansa in tutta la Sicilia, ma con la sua nascita e crescita sono nati anche
, per fortuna, uomini coraggiosi che hanno voluto contrastarla. Chi più, chi meno, ci sono riusciti, tant'e' che sono diventati dei bersagli, 
fin quando sono stati uccisi. Questo libro vuole ricordare proprio quegli uomini.
Tra questi abbiamo anche un intero capitolo dedicato ai giornalisti, che col loro lavoro e la loro voce hanno portato allo scoperto tantissime nefandezze dell'Onorata società, che, come da copione, si è vendicata. Come dimenticare l'attentato del 1993 ai danni di Maurizio Costanzo,
 che per fortuna ne uscì illeso, che in quel periodo stava proprio conducendo dei programmi di denuncia sulle attività mafiose.
E come dimenticare l'omicidio di Piersanti Mattarella, fratello del nostro Presidente.
Il mio capitolo preferito è stato il 14, dedicato interamente ai giudici Falcone e Borsellino.
Poliziotti, giudici, pentiti, giornalisti, ma anche preti! Don Pino Puglisi e il suo messaggio di pace e amore sono stati anch'essi messi
 a tacere dalla mafia il 15 settembre del 1993, il giorno del suo compleanno. 
Devo ammettere che se non fosse stato per questo saggio, molti di loro non li avrei mai conosciuti, non li avevo davvero mai sentiti. 
Si sentono fin troppo nominare gli uomini d'onore, è giusto che finalmente sia stato dato spazio a chi ha sacrificato tutto per combatterli. 
A costo della vita. 
Uomini contro la mafia!

Scrittura
l'unica cosa che rimprovero a questo libro è la scrittura molto pesante, l'argomento è interessante, ma trattato in maniera troppo prolissa, piena di paroloni. Consigliato agli amanti del genere, ma non come prima lettura, meglio iniziare prima con qualcosa di meno tosto.

Estratto dall'introduzione: 
Sono morti perché avevano osato opporsi alla più terribile delle organizzazioni criminali: Cosa nostra. (...)
La letteratura costituisce un’ottica, una modalità diversa di conoscenza, quando ogni altra via sembra preclusa. La memoria dell’antimafia è come lo scudo di Perseo: ci offre un’immagine riflessa della tenebrosa consorteria e ci permette di fissare il mostro senza restare pietrificati, senza subirne la fascinazione malefica, attraverso un altro punto di vista, un’altra prospettiva: quella di coloro che hanno guardato la Gorgone e non hanno avuto paura di affrontarla. A costo della vita.

Estratto: 
Nel 1904, a New York, gli italiani commettevano il 46% degli omicidi, pur essendo solo il 4% della popolazione. Allora i rumeni eravamo noi. Noi gli albanesi. Noi gli zingari. Noi siciliani, campani, veneti, calabresi. Appena un secolo fa, eravamo noi a emigrare, eravamo noi gli altri, gli stranieri, gli estranei. Eravamo noi i nemici. Molto tempo è passato da allora, almeno per la breve memoria degli uomini.

Voto 4/5


A presto con una nuova recensione ! 
Ringrazio la mia collaboratrice per questa meravigliosa recensione !













2 commenti:

  1. L'argomento è molto interessante e sicuramente è doveroso sapere qualcosa in più sulla mafia; non ho mai avuto un approccio a questo tema con la saggistica... ho solo letto Ciò che inferno non è, che comunque è un romanzo e aiuta solo a contestualizzare.
    Per "qualcosa di meno tosto"... hai un libro da consigliare? :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti potrei consigliare Cose di cosa nostra di Falcone, se non lo hai già letto :)

      Elimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.