Trama:
Diciotto anni, e una bugia ingombrante: Zero ogni mattina dice alla madre che va all’università, ma in realtà passa cinque ore seduto in metropolitana, da capolinea a capolinea. È così che fa la conoscenza di Arloc, un ragazzo un poco più piccolo di lui che ha altri motivi per voler perdere le sue giornate in un vagone della metro B di Roma. Man mano che la loro amicizia si fa più profonda, le ombre nella vita e nella psiche di Arloc si fondono con le tenebre del mondo dello spaccio di droga della periferia romana. Un romanzo grafico che l’autore definisce “più efferato del solito” a cavallo tra realtà e invenzione, tra oggi e vent’anni fa, tra la paura del futuro e quella del presente.
Recensione:
Questo è il primo fumetto in assoluto che leggo di Zerocalcare, anche se è almeno qualche anno che lo seguo sui social, effettivamente non avevo mai letto nulla di suo, però dal poco che avevo già visto ero sicura che mi sarebbe piaciuto. E infatti così è stato!
La trama è sviluppata molto bene, tiene sempre sul chi vive, ci sono dei bei colpi di scena e non puoi fare a meno di voler andare avanti fino alla fine.
Il linguaggio è molto semplice, adatto a tutti, ovviamente parlo di tutti gli adulti, per i temi trattati e il costante turpiloquio è evidente che sia un fumetto per adulti e non per bambini.
I personaggi sono descritti bene e si vede anche che sono cresciuti molto e maturati tanto nel corso degli anni, ognuno di loro ha fatto un percorso che li ha portati molto lontano dal loro passato.
I temi trattati, come la droga, la violenza, la paura di deludere gli altri, sono stati scritti molto bene, anche se non tutti sono stati eviscerati nel profondo, ma sono stati raccontati quel tanto che basta alla trama per essere ben delineata.
Mi sono piaciuti tantissimo anche i disegni! Non sono un'esperta, ma li ho trovati bellissimi!
Insomma, per me non ha difetti, quindi voto massimo: 5/5
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