Titolo: Tutankhamon. Il fanciullo
Autore: Valery Esperian
Costo ebook: 7,99
Costo cartaceo: 15,00
Lunghezza delle pagine: 335
Data di pubblicazione: 11 Luglio 2018
Trama:
Un’aura di nefasto presagio avvolge Tutankhamon fin dai primi vagiti, una cappa scura destinata a diventare maledizione. Nato con un piede deforme e salito al trono in giovanissima età in un clima di grande tensione, per essere accettato dai sacerdoti riporta la capitale a Tebe, ripudia l’eresia e ripristina il culto di Amon, dando inizio a un periodo di splendore ed espansionismo per l’Egitto. Ma i successi politici non bastano a placare il suo desiderio di compiacere gli dèi e a cancellare la condanna divina di cui si sente vittima. Sarà quest’ossessione a guidare Tutankhamon in ogni scelta, spingendolo in un pericoloso viaggio alla ricerca di pietre magiche cadute dal cielo, a combattere un infido traditore annidato nella sua stessa corte... Morto giovane, a soli diciotto anni, e senza eredi, il Faraone fanciullo passerà alla storia per il suo regno prospero ma brevissimo, e per le ineguagliabili ricchezze della sua tomba, su cui ancora oggi aleggia una misteriosa e affascinante superstizione.
Recensione:
Terzo volume della saga dei faraoni di Valery Esperian, questo romanzo parla della vita di Tutankhamon, salito al trono giovanissimo e morto davvero molto presto.
Quello che mi piace di questi romanzi è che partono da una base storica certa, ma poi l'autrice ci parla della sua personale opinione su come potrebbero essersi svolti determinati fatti.
Il suo Tutankhamon quindi è un bambino insicuro, manipolato da tutti, che non si fida di nessuno. Questo lo porta ad essere un personaggio verso il quale ho provato molta compassione, ma anche molto risentimento nel finale, in quanto le sue azioni lo portano ad una morte terribile, ma anche prevedibile.
A differenza del volume su Ramses, personaggio che amo tantissimo, questo mi è sì piaciuto, ma non sono riuscita ad empatizzare allo stesso modo col protagonista. Tutankhamon ha subito troppo l'assenza del padre e il fatto che il padre fosse l'eretico che tutti odiano, in più la sua malformazione lo ha reso bersaglio di molti, ma questo non lo ha reso forte, né coraggioso, anzi, e per questo trovo che sia un personaggio molto umano, ma anche piuttosto... antipatico.
Come sempre l'ambientazione è la parte di cui amo di più leggere, la sabbia del deserto, i palazzi, le piramidi, la magnificenza dell'antico Egitto, sono ampiamente e sapientemente descritti.
Voto 3/5
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