Titolo: Centro smistamento ritardi
Serie: Racconto breve
Genere: Fantasy romance
Autore: Mâg
Editore: Self-publishing
Numero pagine: 86
Prezzo kindle: 0,89€
Prezzo cartaceo: 4,99€
Trama:
Nessuno sfugge al Centro smistamento ritardi.
Quando un imprevisto scombina i tuoi piani, un dipendente del CSR ha svolto il suo compito e guadagnato punti per ottenere una promozione. Eppure, non tutti gli operatori trovano divertente il proprio lavoro.
Al box 500 c’è qualcuno che continua a osservare il cielo sbiadito oltre le vetrate, sapendo di essere al posto sbagliato. Ci vorrà una grande dose di coraggio per spezzare la routine e inseguire i propri desideri. Sarà allora che un incontro cambierà ogni cosa.
Centro smistamento ritardi è un racconto breve frizzante, un fantasy contemporaneo dai toni romantici che affronta temi quotidiani e drammatici.
Estratto
Continuava a sentirsi inquieta.
Allungò il collo verso l’alto e sbirciò il labirinto di plexiglass bianco che definiva ogni postazione di lavoro. Niente. Nessuno sentiva mai il suo stesso disagio.
«Ahm…» mormorò, pur non sapendo cosa dire. La sua voce si propagò come l’eco in una stanza vuota, ma lì dentro c’erano più di cinquecento persone.
«Sentiamo, qual è la lamentela di oggi?»
Si volse di scatto, fissando lo sguardo sul pancione a pochi passi da lei. «È che… pensavo…» L’uomo alzò gli occhi al cielo e lei subito incalzò: «Se invece dei ritardi regalassimo alla gente, che so… un semaforo verde per una volta, non sarebbe più gratificante per tutti? Voglio dire, ogni giorno vedo sullo schermo persone bisognose di un piccolo aiuto e quella barra che lampeggia aspettando che ne decida le sorti mi mette ansia. Pensavo che…»
«Pensare, sempre pensare!» sbottò l’uomo, interrompendola. «Ma perché non puoi essere come gli altri? Lo vedi?» domandò indicando un punto indefinito alla propria destra. La donna drizzò ancora il collo, perdendo lo sguardo nel reticolo infinito di plexiglass. «Qui nessuno pensa. Si siedono al loro posto, digitano ciò che devono digitare e tutto è perfetto». Tornò a fissarlo. «Non siamo nel “Centro smistamento fortuna”, che ha il personale ben più ridotto, né nel “Centro smistamento miracoli”, dove i dipendenti sono perennemente in pausa. Siamo nel “Centro smistamento ritardi”. Ripeti con me» la incitò.
«Centro smistamento ritardi» scandirono assieme le parole.
«Bene, brava. Ora, fa’ ciò per cui sei qui» brontolò, grattandosi la pancia.
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